Carmelo Alberti presenta il libro ‘Il teatro delle vere passioni’
Carmelo Alberti
Venerdì 10 febbraio, alle ore 18:00, presso la Sede di San Marco, il Prof. Carmelo Alberti presenterà il suo libro ‘Il Teatro delle vere passioni. Le meraviglie dell’arte scenica tra Settecento e Ottocento’.
L’autore ne discuterà con il dott. Massimo Ongaro, Direttore del Teatro Stabile del Veneto.
Il volume riunisce saggi che riguardano la cultura teatrale veneziana, italiana e europea tra Sette e Ottocento. È una fase storica densa di suggestioni e di mutamenti nella concezione del mondo, è un’età innovativa per artefici e intellettuali che affidano al linguaggio delle arti il compito di rimodulare il senso dell’esistenza, a partire dall’analisi sui sentimenti. Il teatro offre a tale processo un importante contributo, imponendo ai suoi mediatori questioni che investono la visione rappresentativa e, ancor più, la struttura drammaturgica. I drammi superano la ribalta e invadono le biblioteche; non solo sono messi in scena, ma acquistano anche una valenza didattica e un’utilità formativa per le giovani generazioni. Gli attori sono sollecitati a trasformare i propri ruoli sulla base delle nuove tecniche interpretative, togliendosi la maschera per enucleare un inedito campionario di caratteri. In virtù della pluralità delle esperienze è difficile stabilire uno specifico procedimento cronologico. Gli avvenimenti si susseguono spesso in vari luoghi e in tempi diversi, seppure emerga l’esigenza di definire rapporti e scambi proficui al di là della casualità. Perciò, alcune intuizioni riformistiche paiono maturare lentamente e riaffiorano nel pensiero di scrittori linguisticamente distanti tra loro. I materiali relativi al fenomeno teatrale nel suo complesso sono numerosi e frastagliati; e tanti sono i commediografi impegnati quotidianamente a elaborare spunti e vicende per i copioni che vanno consegnati alle compagnie, a beneficio di spettatori sempre più attenti e informati. Il grande sistema dello spettacolo si arricchisce di presenze e contributi che, talvolta, viaggiano in modo anomalo e fluttuante, prima di sistematizzarsi e di essere accolte nel panorama civile, inseguendo, senza mai catturare, la natura non indifferente del teatro.